« LA PROVVIDENZA GENERA FUTURO
LA PREVIDENZA AFFANNO!»
Carissimi,
il
danaro, pur essendo un mezzo, si vuole imporre a noi come un idolo, come uno
nientemeno uguale o superiore a Dio.
Nella
sua indole ingannatrice il danaro, quanto più assoggetta l’uomo, tanto più gli
dà l’illusione di essere libero e potente.
C’è
un modo per stabilire un rapporto equilibrato e veramente fruttuoso, in cui il
padrone sia l’uomo e il servo sia il danaro?
Gesù
ci indica la strada.
Essa
ha il suo punto di partenza nella vigilanza: non si possono servire due
padroni. O Dio o il danaro!
Il
danaro tenta di assicurare il futuro con la previdenza, cioè con la
preoccupazione di accumulare ricchezze per il domani. Ne consegue che l’uomo
perde la pace: vede che il danaro non è mai sufficiente e ogni giorno è
costretto a cercarne sempre di più.
Dio,
che ci guarda come figli, invece è Provvidenza: guardate come si cura degli
uccelli del cielo e dei fiori del campo. Pur non lavorando sono vivi, vivaci e
belli. E noi non valiamo molto di più ai suoi occhi? S. Francesco lo capì molto
bene e fu libero e felice!
Vi
accompagno ogni giorno con la preghiera perché in questo momento critico siamo
tutti più vulnerabili e più facilmente possiamo cadere nella cecità che il
danaro possa tutto.
Con
la mia benedizione.
X Ignazio Vescovo
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