Parrocchia San Nicola
mercoledì 31 dicembre 2014
Te Deum di Ringraziamento
Questa sera 31 Dicembre 2014 alle ore 18.00 ci sarà la Solenne Celebrazione con Te Deum di Ringraziamento per la chiusura dell'anno civile.
domenica 28 dicembre 2014
Giornata giovanissimi Azione Cattolica
Giorno 4 Gennaio 2015 , i giovassimi ed i giovani dell'Azione Cattolica della Diocesi di Patti si incontreranno per trascorrere insieme una intensa giornata di preghiera e condivisione ma anche di giochi e spensieratezza che ha come obiettivo di scoprire l' importanza di Rimanere con Gesù.L'appuntamento è presso la Concattedrale di Patti dalle 9.30 alle 16.00 e l' invito è esteso a tutti i giovani della Diocesi che vorranno partecipare.Vi aspettiamo numerosi!
sabato 27 dicembre 2014
Lettera alle Famiglie mese di Dicembre
ADAGIATO SULL’ALTARE!»
Carissimi,
quando
nacque Gesù a Betlem, furono gli angeli a dare il primo annuncio ai pastori.
Oggi
sono le luci colorate, gli addobbi e le tipiche nenie a rinnovare l’annuncio
del Natale a credenti e non credenti, a devoti e a distratti o che non ne sanno
il significato.
Proprio
il significato noi credenti abbiamo il dovere di annunciare ad ogni fratello e
sorella che vive accanto a noi in due modi:
primo:
non stanchiamoci di comunicare con gioia che il Natale è il dono più grande che
Dio ci ha fatto: il Figlio suo Gesù uomo come noi, con noi e per noi;
secondo:
cercando l’incontro con Gesù, non tanto nelle statuine del presepe, quanto nei
segni veri della sua presenza: i sacramenti, in primo luogo l’Eucaristia, e i
poveri.
Le
illuminazioni e le insegne invitano ad entrare nei grandi magazzini del
consumismo; la Fede ci fa vedere nelle stesse luci Gesù da incontrare
all’altare e tra i poveri.
Non
contentiamoci di una breve festa esteriore e stancante: cerchiamo invece
l’incontro quotidiano con Gesù.
Buon
Natale attorno alla mensa eucaristica con i poveri!
X Ignazio Vescovo
mercoledì 17 dicembre 2014
Vestizione dei ministranti
Domenica 14 dicembre, terza domenica di avvento in parrocchia si è tenuta la vestizione di 8 nuovi ministranti e la riconfermazione di alcuni giovani al proprio servizio liturgico spirituale.
Durante la celebrazione Eucaristica delle ore 11.00 i bambini preparati da Antonio Orlando hanno promesso e confermato di di essere "veri testimoni di Cristo" e di servire sempre Dio per essere di edificazione verso gli altri fratelli.
Durante la celebrazione Eucaristica delle ore 11.00 i bambini preparati da Antonio Orlando hanno promesso e confermato di di essere "veri testimoni di Cristo" e di servire sempre Dio per essere di edificazione verso gli altri fratelli.
sabato 13 dicembre 2014
Vestizione dei Chierichetti
venerdì 5 dicembre 2014
Festa di San Nicola
Domani 6 dicembre 2014 la nostra parrocchia sarà in festa per la solennità di San Nicola.
Programma:
- Ore 17.00 Proiezione del film su San Nicola con i bambini del catechismo.
- Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica con la distribuzione del Pane e la benedizione dei Bambinelli.
- Ore 19.15 Sagra del Dolce nel Salone parrocchiale.
Non ci sarà la messa delle ore 8.00
giovedì 13 novembre 2014
Incontro con la Dott.ssa Anna Santoro
Venerdì 14 novembre alle ore 19 presso il nostro salone parrocchiale i giovani della nostra comunità, ma anche tutti i ragazzi interessati, sono invitati a incontrarsi con la giovane Anna Santoro, dott.ssa in biologia, originaria di Sant'Agata di M.llo, impegnata nel cammino missionario proposto dall'AMI, Associazione Missionaria Internazionale.
La giovane Anna, dopo un cammino formativo ha deciso di dedicarsi alla missione in Africa, ritornata per un breve periodo nella sua diocesi di origine, ha accolto con gioia l'invito della nostra parrocchia a poter condividere i doni che Il Signore le ha consegnato in questa esperienza di missione.
Vi aspettiamo numerosi per un incontro speciale, che possa ampliare i confini della nostra quotidianità e soprattutto dilatare il nostro cuore.
sabato 8 novembre 2014
Lettera alle Famiglie Novembre 2014
Carissimi,
ogni
volta che noi, comunità di Cristo, ci raduniamo per celebrare la Liturgia si
rinnova il “miracolo del tempo”: noi, per la forza dello Spirito Santo,
diveniamo contemporanei di Gesù e Gesù si fa nostro contemporaneo. Perciò, con
tutta la Fede che abbiamo, possiamo testimoniare:
“Annunciamo
la tua morte, o Signore,
proclamiamo
la tua risurrezione,
nell’attesa
della tua venuta”.
Le
nostre celebrazioni, infatti, non sono memoria di cose passate, ma accoglienza
di Dio Padre che, in Cristo, si china su di noi e, avvolgendoci con l’amore
dello Spirito Santo, ci indica e traccia la strada delle felicità eterna, che
consiste nel nuovo e definitivo incontro con Gesù.
Quando
chiediamo e doniamo il perdono, all’inizio di ogni Messa, lo possiamo fare
perché siamo ancorati alla certezza della venuta del Signore; quando ci
accostiamo al banchetto eucaristico stiamo proclamando che siamo in attesa di
Colui che viene. Quando andiamo al cimitero e preghiamo sulle tombe dei nostri
defunti stiamo attestando che, insieme a loro, viviamo in attesa della “beata
speranza nella venuta di Gesù”.
Non
stanchiamoci di attendere vigilanti nella preghiera!
X Ignazio Vescovo
mercoledì 5 novembre 2014
Incontro di Preghiera
Domani sera 6 novembre dalle ore 21.00 ci sarà un incontro di preghiera guidato da Fra Felice.
venerdì 31 ottobre 2014
Adorazione Eucaristica
Alla vigilia della festa di Tutti i Santi la parrocchia San Nicola di Bari alle ore 21.00 invita la comunità ad unirsi in Preghiera davanti al Santissimo solennemente Esposto.
mercoledì 29 ottobre 2014
Consiglio Pastorale
mercoledì 15 ottobre 2014
Incontro di Preghiera
Domani sera 16 ottobre dalle 21.00 ci sarà un incontro di preghiera guidato da Fra Felice.
lunedì 13 ottobre 2014
Angelus di Papa Francesco 12/10/2014
nel Vangelo di questa domenica, Gesù ci parla della risposta che viene data all’invito di Dio - rappresentato da un re - a partecipare ad un banchetto di nozze (cfr Mt 22,1-14). L’invito ha tre caratteristiche: la gratuità, la larghezza, l’universalità. Gli invitati sono tanti, ma avviene qualcosa di sorprendente: nessuno dei prescelti accetta di prendere parte alla festa, dicono che hanno altro da fare; anzi alcuni mostrano indifferenza, estraneità, perfino fastidio. Dio è buono verso di noi, ci offre gratuitamente la sua amicizia, ci offre gratuitamente la sua gioia, la salvezza, ma tante volte non accogliamo i suoi doni, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi e anche quando il Signore ci chiama, tante volte sembra che ci dia fastidio.
Alcuni invitati addirittura maltrattano e uccidono i servi che recapitano l’invito. Ma, nonostante le mancate adesioni dei chiamati, il progetto di Dio non si interrompe. Di fronte al rifiuto dei primi invitati Egli non si scoraggia, non sospende la festa, ma ripropone l’invito allargandolo oltre ogni ragionevole limite e manda i suoi servi nelle piazze e ai crocicchi delle strade a radunare tutti quelli che trovano. Si tratta di gente qualunque, poveri, abbandonati e diseredati, addirittura buoni e cattivi – anche i cattivi sono invitati – senza distinzione. E la sala si riempie di “esclusi”. Il Vangelo, respinto da qualcuno, trova un’accoglienza inaspettata in tanti altri cuori.
La bontà di Dio non ha confini e non discrimina nessuno: per questo il banchetto dei doni del Signore è universale, per tutti. A tutti è data la possibilità di rispondere al suo invito, alla sua chiamata; nessuno ha il diritto di sentirsi privilegiato o di rivendicare un’esclusiva. Tutto questo ci induce a vincere l’abitudine di collocarci comodamente al centro, come facevano i capi dei sacerdoti e i farisei. Questo non si deve fare; noi dobbiamo aprirci alle periferie, riconoscendo che anche chi sta ai margini, addirittura colui che è rigettato e disprezzato dalla società è oggetto della generosità di Dio. Tutti siamo chiamati a non ridurre il Regno di Dio nei confini della “chiesetta” – la nostra “chiesetta piccoletta” – ma a dilatare la Chiesa alle dimensioni del Regno di Dio. Soltanto, c’è una condizione: indossare l’abito nuziale cioè testimoniare la carità verso Dio e verso il prossimo.
Affidiamo all’intercessione di Maria Santissima i drammi e le speranze di tanti nostri fratelli e sorelle, esclusi, deboli, rigettati, disprezzati, anche quelli che sono perseguitati a motivo della fede, e invochiamo la sua protezione anche sui lavori del Sinodo dei Vescovi riunito in questi giorni in Vaticano.
Angelus……
Dopo l'Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
questa mattina, a Sassari, è stato proclamato Beato padre Francesco Zirano, dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali: egli preferì essere ucciso piuttosto che rinnegare la fede. Rendiamo grazie a Dio per questo sacerdote e martire, eroico testimone del Vangelo. La sua coraggiosa fedeltà a Cristo è un atto di grande eloquenza, specialmente nell’attuale contesto di spietate persecuzioni contro i cristiani.
In questo momento, il nostro pensiero va alla città di Genova un’altra volta duramente colpita dall’alluvione. Assicuro la mia preghiera per la vittima e per quanti hanno subito gravi danni. La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell’impegno solidale per superare la dura prova. Preghiamo tutti insieme la Madonna della Guardia: Ave Maria… La Madonna della Guardia protegga Genova!
Saluto tutti i pellegrini, soprattutto le famiglie e i gruppi parrocchiali. In particolare vorrei salutare cordialmente il gruppo dei pellegrini canadesi arrivati a Roma per la Santa Messa di ringraziamento della canonizzazione di François de Laval e Marie de l’Incarnation: che i due santi suscitino nel cuore dei giovani canadesi fervore apostolico.
Saluto il gruppo dell’«Office Chrétien des personnes handicapées» venuto dalla Francia, le famiglie del Collegio Reinado Corazón de Jesus, di Madrid, e i fedeli di Segovia, i polacchi qui presenti e quelli che hanno promosso speciali opere di carità in occasione della “Giornata del Papa”. Saluto il folto gruppo dell’Associazione Amici di San Colombano per l’Europa, venuti in occasione dell’apertura del XIV centenario della morte di San Colombano, grande evangelizzatore del Continente europeo. Saluto le Figlie di Maria Ausiliatrice partecipanti al capitolo generale, i fedeli della parrocchia Santa Maria Immacolata di Carenno, e i rappresentanti della diocesi di Lodi convenuti a Roma per l’Ordinazione episcopale del loro Pastore, unitamente ai fedeli di Bergamo e Marne.
A tutti auguro una buona domenica. Per favore vi chiedo di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
sabato 4 ottobre 2014
Lettera alle Famiglie Mese di Ottobre
DIO VIENE A NOI E NOI A DIO»
Carissimi,
facendo
affidamento alla Grazia di Dio, iniziamo un nuovo anno pastorale. Un anno,
cioè, di cammino nella Fede per crescere nella santità e di servizio alla Fede
dei fratelli mediante le proposte del nostro Piano Pastorale Diocesano.
Sia
il cammino che il servizio sono possibili se continuiamo a tenere i nostri
occhi fissi su Gesù: è Lui la fonte e la ragione di tutto. Negli ultimi due
anni abbiamo cercato in Gesù il modello dei nostri comportamenti e il modo per
entrare nella “novità” del Regno di Dio al fine di essere suoi veri discepoli.
Questo
nuovo anno ci invita a vivere l’Anno Liturgico e la celebrazione dei vari
Sacramenti come accoglienza di Gesù che viene incontro con la sua Grazia e come
esperienza del nostro incontro con Lui, con la sua persona, con la sua
presenza.
So
bene che i Sacramenti e le festività liturgiche per tanti di voi sono
tradizioni da osservare o tappe della vita da ricordare con abbondanza di
consumo e apparenza.
Spero
che il cammino che vi proponiamo vi aiuti a riscoprire l’enorme ricchezza dei
doni di Dio in essi contenuti.
E
allora: cuore, mente e braccia aperti per accogliere con gioia Gesù che nella
Liturgia si avvicina e ci accompagna!
X Ignazio Vescovo
lunedì 22 settembre 2014
Festa di Padre Pio 2014
lunedì 4 agosto 2014
Festa di S. Alfonsa
Si è svolta ieri Domenica 3 Agosto 2014 la festa di S. Alfonsa Prima Santa Indiana.
Alle ore 11.00 è stata celebrata la S. messa da un Sacerdote indiano con la concelebrazione di Padre Angelo, in rito Siro - Malabarese. Tantissimi gli indiani che hanno partecipato alla S. messa, e alle 12.30 hanno portato il simulacro di S. Alfonsa in processione percorrendo Piazza Marconi, Via XX Settembre e piazza san Nicola. La processione è stata accompagnata dalla Banda Musicale di Librizzi.
Clicca il Link per vedere le foto
https://plus.google.com/photos/102997995067571706895/albums/6043808779410630449?banner=pwa
Alle ore 11.00 è stata celebrata la S. messa da un Sacerdote indiano con la concelebrazione di Padre Angelo, in rito Siro - Malabarese. Tantissimi gli indiani che hanno partecipato alla S. messa, e alle 12.30 hanno portato il simulacro di S. Alfonsa in processione percorrendo Piazza Marconi, Via XX Settembre e piazza san Nicola. La processione è stata accompagnata dalla Banda Musicale di Librizzi.
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domenica 20 luglio 2014
Angelus Papa Francesco 20/07/2014
In queste domeniche la liturgia propone alcune parabole evangeliche, cioè brevi narrazioni che Gesù utilizzava per annunciare alle folle il Regno dei cieli. Tra quelle presenti nel Vangelo di oggi, ce n’è una piuttosto complessa, di cui Gesù fornisce ai discepoli la spiegazione: è quella del buon grano e della zizzania, che affronta il problema del male nel mondo e mette in risalto la pazienza di Dio (cfr Mt 13,24-30.36-43). La scena si svolge in un campo dove il padrone semina il grano; ma una notte arriva il nemico e semina la zizzania, termine che in ebraico deriva dalla stessa radice del nome “Satana” e richiama il concetto di divisione. Tutti sappiamo che il demonio è uno “zizzaniatore”, colui che cerca sempre di dividere le persone, le famiglie, le nazioni e i popoli. I servitori vorrebbero subito strappare l’erba cattiva, ma il padrone lo impedisce con questa motivazione: «Perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano» (Mt 13, 29). Perché sappiamo tutti che la zizzania, quando cresce, assomiglia tanto al grano buono, e vi è il pericolo che si confondano.
L’insegnamento della parabola è duplice. Anzitutto dice che il male che c’è nel mondo non proviene da Dio, ma dal suo nemico, il Maligno. È curioso, il maligno va di notte a seminare la zizzania, nel buio, nella confusione; lui va dove non c’è luce per seminare la zizzania. Questo nemico è astuto: ha seminato il male in mezzo al bene, così che è impossibile a noi uomini separarli nettamente; ma Dio, alla fine, potrà farlo.
E qui veniamo al secondo tema: la contrapposizione tra l’impazienza dei servi e la paziente attesa del proprietario del campo, che rappresenta Dio. Noi a volte abbiamo una gran fretta di giudicare, classificare, mettere di qua i buoni, di là i cattivi… Ma ricordatevi la preghiera di quell’uomo superbo: “O Dio, ti ringrazio perché io sono buono, non sono non sono come gli altri uomini, cattivi….” (cfr Lc18,11-12). Dio invece sa aspettare. Egli guarda nel “campo” della vita di ogni persona con pazienza e misericordia: vede molto meglio di noi la sporcizia e il male, ma vede anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino. Dio è paziente, sa aspettare. Che bello questo: il nostro Dio è un padre paziente, che ci aspetta sempre e ci aspetta con il cuore in mano per accoglierci, per perdonarci. Egli sempre ci perdona se andiamo da Lui.
L’atteggiamento del padrone è quello della speranza fondata sulla certezza che il male non ha né la prima né l’ultima parola. Ed è grazie a questa paziente speranza di Dio che la stessa zizzania, cioè il cuore cattivo con tanti peccati, alla fine può diventare buon grano. Ma attenzione: la pazienza evangelica non è indifferenza al male; non si può fare confusione tra bene e male! Di fronte alla zizzania presente nel mondo il discepolo del Signore è chiamato a imitare la pazienza di Dio, alimentare la speranza con il sostegno di una incrollabile fiducia nella vittoria finale del bene, cioè di Dio.
Alla fine, infatti, il male sarà tolto ed eliminato: al tempo della mietitura, cioè del giudizio, i mietitori eseguiranno l’ordine del padrone separando la zizzania per bruciarla (cfr Mt 13,30). In quel giorno della mietitura finale il giudice sarà Gesù, Colui che ha seminato il buon grano nel mondo e che è diventato Lui stesso “chicco di grano”, è morto ed è risorto. Alla fine saremo tutti giudicati con lo stesso metro con cui abbiamo giudicato: la misericordia che avremo usato verso gli altri sarà usata anche con noi. Chiediamo alla Madonna, nostra Madre, di aiutarci a crescere nella pazienza, nella speranza e nella misericordia con tutti i fratelli.
sabato 19 luglio 2014
Lettera alle famiglie Santo Patrono 2014
«SANTO DIO, SANTO SAN …
Carissimi,
l’annuale
festa estiva in onore del nostro Santo Patrono fa da cerniera tra l’anno
pastorale che andiamo a chiudere e quello che andrà ad iniziare.
Se
ci pensiamo bene, è un grande e bel dono per noi credenti accogliere il Vangelo
e viverlo sotto il patrocinio di qualcuno che ha seguito Gesù prima di noi e ci
conferma che è possibile essere suoi autentici discepoli e collaboratori per la
crescita e il miglioramento della società.
Noi
quest’anno abbiamo cercato di accogliere la grande novità evangelica
dell’insegnamento datoci da Gesù sulla Montagna; il prossimo anno vivremo di
Gesù compenetrandoci e celebrando con maggiore Fede e consapevolezza il Mistero
della Liturgia.
Tutto
per giungere insieme alla meta comune: la santità!
“Siate
santi perché io, il vostro Signore, sono Santo!”.
Avendoci
generato a vita nuova nel Battesimo, adesso il Padre ci sta vicino e ci assiste
con il suo Spirito perché in Cristo possiamo crescere in santità. La Madre
Chiesa inventa occasioni, opportunità, strumenti sempre nuovi e sempre diversi
perché ognuno dei figli abbia il sostegno più idoneo alla sua crescita.
Pertanto
vi invito a ringraziare il Signore per le proposte che anche la nostra Chiesa
di Patti sta producendo per crescere insieme nella Fede e nella santità e ad
accogliere con benevolenza le persone e le iniziative che vi verranno offerte
nel prosieguo del cammino.
Con la mia benedizione.
X Ignazio Vescovo
lunedì 23 giugno 2014
Solennità del Corpus Domini
domenica 15 giugno 2014
Angelus di Papa Francesco 15/06/2014
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi celebriamo la solennità della Santissima Trinità, che presenta alla nostra contemplazione e adorazione la vita divina del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: una vita di comunione e di amore perfetto, origine e meta di tutto l’universo e di ogni creatura, Dio. Nella Trinità riconosciamo anche il modello della Chiesa, nella quale siamo chiamati ad amarci come Gesù ci ha amato. È l’amore il segno concreto che manifesta la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. È l’amore il distintivo del cristiano, come ci ha detto Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). E’ una contraddizione pensare a cristiani che si odiano. E’ una contraddizione! E il diavolo cerca sempre questo: farci odiare, perché lui semina sempre la zizzania dell’odio; lui non conosce l’amore, l’amore è di Dio!
Tutti siamo chiamati a testimoniare ed annunciare il messaggio che «Dio è amore», che Dio non è lontano o insensibile alle nostre vicende umane. Egli ci è vicino, è sempre al nostro fianco, cammina con noi per condividere le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre speranze e le nostre fatiche. Ci ama tanto e a tal punto che si è fatto uomo, è venuto nel mondo non per giudicarlo ma perché il mondo si salvi per mezzo di Gesù (cfr Gv 3,16-17). E questo è l’amore di Dio in Gesù, quest’amore che è tanto difficile da capire ma che noi sentiamo quando ci avviciniamo a Gesù. E Lui ci perdona sempre, Lui ci aspetta sempre, Lui ci ama tanto. E l’amore di Gesù che noi sentiamo è l’amore di Dio.
Lo Spirito Santo, dono di Gesù Risorto, ci comunica la vita divina e così ci fa entrare nel dinamismo della Trinità, che è un dinamismo di amore, di comunione, di servizio reciproco, di condivisione. Una persona che ama gli altri per la gioia stessa di amare è riflesso della Trinità. Una famiglia in cui ci si ama e ci si aiuta gli uni gli altri è un riflesso della Trinità. Una parrocchia in cui ci si vuole bene e si condividono i beni spirituali e materiali è un riflesso della Trinità.
Lettera alle famiglie mese Giugno
MAMMONA SI PRENDE TUTTO: CHI
SCEGLI?»
Carissimi,
se
dovessimo sintetizzare in una frase tutto il Vangelo e il cammino di quest’anno
potremmo dire così: Dio è il Padre nostro e noi siamo figli suoi e fratelli tra
noi.
Essere
figlio è certamente un dono, diventarlo è impegno che si va attuando attraverso
le scelte di vita e quelle conseguenti di ogni giorno.
Se
Gesù ci dice: “O Dio o mammona”, ci sta invitando a fare una scelta
fondamentale: o essere e agire da figlio, o essere e vivere da schiavo.
Cercare
sicurezze è un’aspirazione inevitabile che ci portiamo dentro. La domanda è: a
chi ci affidiamo per garantirci il futuro?
Tutti
conosciamo la perfida insidia che il denaro sottilmente produce nel nostro
animo: si presenta come mezzo e poi ci convince di essere indispensabile fino a
ridurci in suo potere, dandoci l’illusione che con lui possiamo tutto e abbiamo
potere su tutto. Il passo successivo è, dunque, prima la convinzione del suo
potere e poi il bisogno di procurarcelo,… a qualsiasi costo! Quando il denaro
abita il cuore, scaccia tutti: Dio, i fratelli, gli affetti e… perfino noi e la
nostra dignità.
Scegliere
Dio è decisione da figli.
Dio,
da Padre quale è, ci educa a cercare le garanzie non nelle cose, che prima o poi
si sfaldano, ma nella qualità delle buone relazioni con Lui e con i fratelli,
che generano fiducia, solidarietà, giustizia e benevolenza. Il denaro e i beni
materiali resteranno sempre mezzo.
Non
è l’oro che ho, ma quello che do a rendermi figlio e fratello.
Con la mia benedizione.
X Ignazio Vescovo
domenica 1 giugno 2014
Prima Confessione
Ieri 31 Maggio 2014 i bambini di III elementare della nostra Parrocchia seguite dalle catechiste Elena Musmeci e Anna Mastrantonio hanno ricevuto il sacramento della Prima confessione.
Il rito è stato celebrato dal Rettore del Seminario Padre Basilio Rinaudo.
Hanno confessato anche Padre Angelo e Padre Bettino.
Il rito è stato celebrato dal Rettore del Seminario Padre Basilio Rinaudo.
Hanno confessato anche Padre Angelo e Padre Bettino.
domenica 25 maggio 2014
Festa S. Rita
Giovedì 22 Maggio si è svolta la festa di S. Rita con la benedizione delle rose e delle auto. Proponiamo una galleria fotografica della Festa.
https://plus.google.com/photos/102997995067571706895/albums/6017456170670544161
https://plus.google.com/photos/102997995067571706895/albums/6017456170670544161
mercoledì 21 maggio 2014
Festa di S. Rita
martedì 13 maggio 2014
Avviso
lunedì 12 maggio 2014
Regina Coeli Papa Francesco 11/05/2014
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
L’evangelista Giovanni ci presenta, in questa IV domenica del tempo pasquale, l’immagine di Gesù Buon Pastore. Contemplando questa pagina del Vangelo, possiamo comprendere il tipo di rapporto che Gesù aveva con i suoi discepoli: un rapporto basato sulla tenerezza, sull’amore, sulla reciproca conoscenza e sulla promessa di un dono incommensurabile: «Io sono venuto – dice Gesù – perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Tale rapporto è il modello delle relazioni tra i cristiani e delle relazioni umane.
Molti anche oggi, come ai tempi di Gesù, si propongono come “pastori” delle nostre esistenze; ma solo il Risorto è il vero Pastore, che ci dà la vita in abbondanza. Invito tutti ad avere fiducia nel Signore che ci guida. Ma non solo ci guida: egli ci accompagna, cammina con noi. Ascoltiamo con mente e cuore aperti la sua Parola, per alimentare la nostra fede, illuminare la nostra coscienza e seguire gli insegnamenti del Vangelo.
In questa domenica preghiamo per i Pastori della Chiesa, per tutti i Vescovi, compreso il Vescovo di Roma, per tutti i sacerdoti, per tutti! In particolare preghiamo per i nuovi sacerdoti della Diocesi di Roma, che ho ordinato poco fa, nella Basilica di San Pietro. Un saluto a questi 13 sacerdoti! Il Signore aiuti noi pastori ad essere sempre fedeli al Maestro e guide sagge e illuminate del popolo di Dio a noi affidato. Anche a voi, per favore, chiedo di aiutarci: aiutarci ad essere buoni pastori. Una volta ho letto una cosa bellissima di come il popolo di Dio aiuta i vescovi e i sacerdoti ad essere buoni pastori. E’ uno scritto di San Cesario di Arles, un padre dei primi secoli della Chiesa. Lui spiegava come il popolo di Dio deve aiutare il pastore, e faceva questo esempio: quando il vitellino ha fame va dalla mucca, dalla madre, a prendere il latte. La mucca, però, non lo dà subito: sembra che se lo trattenga per sé. E cosa fa il vitellino? Bussa col suo naso alla mammella della mucca, perché venga il latte. E’ bella l’immagine! “Così voi – dice questo santo – dovete essere con i pastori: bussare sempre alla loro porta, al loro cuore, perché vi diano il latte della dottrina, il latte della grazia e il latte della guida”. E vi chiedo, per favore, di importunare i pastori, di disturbare i pastori, tutti noi pastori, perché possiamo dare a voi il latte della grazia, della dottrina e della guida. Importunare! Pensate a quella bella immagine del vitellino, come importuna la mamma perché gli dia da mangiare.
Ad imitazione di Gesù, ogni Pastore «a volte si porrà davanti per indicare la strada e sostenere la speranza del popolo – il pastore deve essere avanti a volte – altre volte starà semplicemente in mezzo a tutti con la sua vicinanza semplice e misericordiosa, e in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 31). Che tutti i Pastori siano così! Ma voi importunate i pastori, perché diano la guida della dottrina e della grazia.
In questa domenica ricorre la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Nel Messaggio di quest’anno ho ricordato che «ogni vocazione richiede in ogni caso un esodo da sé stessi per centrare la propria esistenza su Cristo e sul suo Vangelo» (n. 2). Per questo la chiamata a seguire Gesù è nello stesso tempo entusiasmante e impegnativa. Perché si realizzi, è necessario sempre entrare in profonda amicizia con il Signore per poter vivere di Lui e per Lui.
Preghiamo perché anche in questo tempo, tanti giovani sentano la voce del Signore, che ha sempre il rischio di venire come soffocata da tante altre voci. Preghiamo per i giovani: forse qui in Piazza c’è qualcuno che sente questa voce del Signore che lo chiama al sacerdozio; preghiamo per lui, se è qui, e per tutti i giovani che sono chiamati.
Dopo il Regina Coeli:
Cari fratelli e sorelle,
saluto tutti voi, famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni e singoli fedeli provenienti dall’Italia e da tanti Paesi, in particolare quelli delle diocesi di Campo Grande e Dourados (Brasile), di New York, di Las Palmas (Canarie), e gli studenti di Miranda Do Corvo in Portogallo e i ragazzi della scuola “Cuore di Maria”, nel quartiere Alta Cordoba, Argentina.
Saluto le Comunità Neocatecumenali che in queste domeniche del tempo di Pasqua portano l’annuncio di Gesù risorto in 100 piazze di Roma e in tante città del mondo. Il Signore vi doni la gioia del Vangelo! E andate avanti, voi, che siete bravi!
Una benedizione speciale per i bambini e i ragazzi che hanno ricevuto o stanno per ricevere la Prima Comunione e la Cresima. E anche per i familiari e gli amici dei nuovi sacerdoti della diocesi di Roma che ho ordinato questa mattina.
Saluto il Corpo Forestale dello Stato, che organizza la festa nazionale delle Riserve Naturali; e i soci della “Giovane Montagna”, giunti a Roma lungo la Via Francigena; il Network Italiano di Cure di Supporto in Oncologia, incoraggiando il loro impegno con gli ammalati e i familiari; la Protezione Civile Viggiù-Clivio; i motociclisti di San Marino e dell’Abruzzo.
E oggi vi invito a dedicare un bel ricordo e una preghiera a tutte le mamme. Salutiamo le mamme! Affidandole alla mamma di Gesù, preghiamo la Madonna per le nostre mamme e per tutte le mamme: “Ave Maria….”.
Un grande saluto alle mamme: un grande saluto!
Buona domenica a tutti! Buon pranzo e arrivederci!
Lettera alle Famiglie mese di Maggio
E…
IL SIGNORE È CON TE!»
Carissimi,
Maggio è il mese che la nostra pietà cristiana
e filiale da sempre ha dedicato alla Madonna. L’affetto alla nostra Mamma
celeste si esprime in tanti modi, primo fra tutti la preghiera. Sono veramente
felice pensandovi adunati a gruppi, nei quartieri, nelle case, nei condomini
davanti ad una bella immagine di Maria con accanto un mazzetto di fiori,
simbolo dei vostri affettuosi pensieri e gesti che favoriscono il cammino della
santità.
Cos’è
pregare?
Lo
chiediamo ancora a Gesù, che ci risponde: “Così, dunque, pregate: Padre
nostro,…”.
Con
queste parole non ci consegna solo una “formula”, ma ci apre una porta che ci
introduce nel cuore di Dio e ci permette di stare con Lui.
Gesù,
insegnandoci a pregare “così”, ci educa ad aprire più il cuore che la bocca:
pregare come Lui e con Lui, infatti, è “accogliere” Dio che si fa dono, quel
dono necessario per vivere in pienezza.
Nelle
sette domande del “Padre nostro” Gesù fa una straordinaria operazione:
trasferisce nel nostro cuore e nella nostra bocca i desideri che Dio ha nei
nostri confronti, facendoli diventare le nostre necessità: il bisogno del Padre
celeste, di unificare la nostra alla sua volontà fino a che tutti si sentano
amati e salvati; e poi la necessità dei doni del pane, del perdono e
dell’immunità dal male mortale del peccato.
Guardiamo
a Maria, impariamo a pregare come Lei e sentiremo, insieme a Lei, che… il
“Signore è con noi”! Con la mia
benedizione.
X Ignazio Vescovo
lunedì 21 aprile 2014
Foto Settimana Santa
Con la Domenica delle Palme siamo entrati nella Settimana Santa. Proponiamo una galleria Fotografica delle varie celebrazione svolte durante questa settimana.
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venerdì 18 aprile 2014
Venerdì Santo
Oggi 18 Aprile 2014 Venerdì Santo alle Ore 16.00 ci sarà la celebrazione della passione di Nostro Signore.
sabato 12 aprile 2014
Via crucis vivente
Martedì 15 Aprile alle ore 21.00 i ragazzi della parrocchia di san Nicola rappresenteranno la Via Crucis Vivente che partirà da Piazza San Nicola, via Roma, Via Turati, Piazza Greco, Via XX Settembre, Via Vittorio Emanuele e si concluderà in Villa Comunale. Siete tutti invitati Vi aspettiamo non mancate....
Domenica delle Palme
domenica 6 aprile 2014
Angelus di Papa Francesco 6/4/2014
Il Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima ci narra la risurrezione di Lazzaro. E’ il culmine dei “segni” prodigiosi compiuti da Gesù: è un gesto troppo grande, troppo chiaramente divino per essere tollerato dai sommi sacerdoti, i quali, saputo il fatto, presero la decisione di uccidere Gesù (cfr Gv 11,53).
Lazzaro era morto già da tre giorni, quando giunse Gesù; e alle sorelle Marta e Maria Egli disse parole che si sono impresse per sempre nella memoria della comunità cristiana. Dice così Gesù: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno» (Gv 11,25). Su questa Parola del Signore noi crediamo che la vita di chi crede in Gesù e segue il suo comandamento, dopo la morte sarà trasformata in una vita nuova, piena e immortale. Come Gesù è risorto con il proprio corpo, ma non è ritornato ad una vita terrena, così noi risorgeremo con i nostri corpi che saranno trasfigurati in corpi gloriosi. Lui ci aspetta presso il Padre, e la forza dello Spirito Santo, che ha risuscitato Lui, risusciterà anche chi è unito a Lui.
Dinanzi alla tomba sigillata dell’amico Lazzaro, Gesù «gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. E il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario» (vv. 43-44). Questo grido perentorio è rivolto ad ogni uomo, perché tutti siamo segnati dalla morte, tutti noi; è la voce di Colui che è il padrone della vita e vuole che tutti «l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Cristo non si rassegna ai sepolcri che ci siamo costruiti con le nostre scelte di male e di morte, con i nostri sbagli, con i nostri peccati. Lui non si rassegna a questo! Lui ci invita, quasi ci ordina, di uscire dalla tomba in cui i nostri peccati ci hanno sprofondato. Ci chiama insistentemente ad uscire dal buio della prigione in cui ci siamo rinchiusi, accontentandoci di una vita falsa, egoistica, mediocre. «Vieni fuori!», ci dice, «Vieni fuori!». E’ un bell’invito alla vera libertà, a lasciarci afferrare da queste parole di Gesù che oggi ripete a ciascuno di noi. Un invito a lasciarci liberare dalle “bende”, dalle bende dell’orgoglio. Perché l’orgoglio ci fa schiavi, schiavi di noi stessi, schiavi di tanti idoli, di tante cose. La nostra risurrezione incomincia da qui: quando decidiamo di obbedire a questo comando di Gesù uscendo alla luce, alla vita; quando dalla nostra faccia cadono le maschere - tante volte noi siamo mascherati dal peccato, le maschere devono cadere! - e noi ritroviamo il coraggio del nostro volto originale, creato a immagine e somiglianza di Dio.
venerdì 28 marzo 2014
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