Parrocchia San Nicola

Parrocchia San Nicola

lunedì 30 dicembre 2013

Preghiera di Papa Francesco in occasione della Festa della Santa famiglia di Nazareth

Papa FrancescoGesù, Maria e Giuseppe,
in voi contempliamo
lo splendore dell’amore vero,
a voi con fiducia ci rivolgiamo.
Santa Famiglia di Nazareth,
rendi anche le nostre famiglie
luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,
autentiche scuole del Vangelo
e piccole Chiese domestiche.
Santa Famiglia di Nazareth,
mai più nelle famiglie si faccia esperienza
di violenza, chiusura e divisione:
chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca presto consolazione e guarigione.
Santa Famiglia di Nazareth,
il prossimo Sinodo dei Vescovi
possa ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
la sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe,
ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen.

Angelus 29/12/2013

Papa FrancescoCari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa prima domenica dopo Natale, la Liturgia ci invita a celebrare la festa della Santa Famiglia di Nazareth. In effetti, ogni presepio ci mostra Gesù insieme con la Madonna e san Giuseppe, nella grotta di Betlemme. Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi.
E oggi il Vangelo ci presenta la santa Famiglia sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto. Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi (cfr Mt 2,13-15.19-23). Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie.
In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto, apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili. Perciò, mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, che sono vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo. Ma pensiamo anche agli altri “esiliati”: io li chiamerei “esiliati nascosti”, quegli esiliati che possono esserci all’interno delle famiglie stesse: gli anziani, per esempio, che a volte vengono trattati come presenze ingombranti. Molte volte penso che un segno per sapere come va una famiglia è vedere come si trattano in essa i bambini e gli anziani.
Gesù ha voluto appartenere ad una famiglia che ha sperimentato queste difficoltà, perché nessuno si senta escluso dalla vicinanza amorosa di Dio. La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono; ma Dio è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari.
Quest’oggi il nostro sguardo sulla santa Famiglia si lascia attirare anche dalla semplicità della vita che essa conduce a Nazareth. E’ un esempio che fa tanto bene alle nostre famiglie, le aiuta a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco. Ricordiamo le tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie”, e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia. Ricordiamo queste tre parole. Ma possiamo ripeterle tutti insieme: permesso, grazie, scusa.
(Tutti: permesso, grazie, scusa!)

Vorrei anche incoraggiare le famiglie a prendere coscienza dell’importanza che hanno nella Chiesa e nella società. L’annuncio del Vangelo, infatti, passa anzitutto attraverso le famiglie, per poi raggiungere i diversi ambiti della vita quotidiana.
Invochiamo con fervore Maria Santissima, la Madre di Gesù e Madre nostra, e san Giuseppe, suo sposo. Chiediamo a loro di illuminare, di confortare, di guidare ogni famiglia del mondo, perché possa compiere con dignità e serenità la missione che Dio le ha affidato.

Dopo l'Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
il prossimo Concistoro e il prossimo Sinodo dei Vescovi affronteranno il tema della famiglia, e la fase preparatoria è già iniziata da tempo. Per questo oggi, festa della Santa Famiglia, desidero affidare a Gesù, Maria e Giuseppe questo lavoro sinodale, pregando per le famiglie di tutto il mondo. Vi invito ad unirvi spiritualmente a me nella preghiera che ora recito:
Preghiera alla Santa Famiglia
Gesù, Maria e Giuseppe,
in voi contempliamo
lo splendore dell’amore vero,
a voi con fiducia ci rivolgiamo.
Santa Famiglia di Nazareth,
rendi anche le nostre famiglie
luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,
autentiche scuole del Vangelo
e piccole Chiese domestiche.
Santa Famiglia di Nazareth,
mai più nelle famiglie si faccia esperienza
di violenza, chiusura e divisione:
chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca presto consolazione e guarigione.
Santa Famiglia di Nazareth,
il prossimo Sinodo dei Vescovi
possa ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
la sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe,
ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen.
Rivolgo un saluto speciale ai fedeli che sono collegati con noi da Nazareth, Basilica dell’Annunciazione, dove si è recato il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi; da Barcellona, Basilica della Sagrada Familia, dove è andato il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; da Loreto, Basilica Santuario della Santa Casa. E lo estendo a quelli radunati in varie parti del mondo per altre celebrazioni che vedono protagoniste le famiglie, come quella di Madrid.
Infine, saluto con affetto tutti i pellegrini qui presenti, specialmente le famiglie! So che ci sono quelle della comunità dei Rumeni di Roma. Saluto i giovani del Movimento dei Focolari, provenienti da vari Paesi, e tutti gli altri giovani, tra cui i gruppi dalle diocesi di Milano, Como, Lodi, Padova, Vicenza e Concordia-Pordenone. Saluto i ragazzi di Curno e Calcinate con i catechisti; i fedeli di Salcedo, Carzago Riviera, San Giovanni in Persiceto e Modica.
A tutti voi auguro una bella festa della Santa Famiglia, una bella e buona domenica, e buon pranzo. Arrivederci!


mercoledì 25 dicembre 2013

Processione natale 2013

Questa Mattina alle ore 5.30 si è svolta la tradizionale Processione del Bambino Gesù per le vie del Centro.
Numerosi i Fedeli che hanno partecipato e seguito la solenne Messa dell'aurora alle 6.30. Proponiamo una galleria fotografica

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martedì 24 dicembre 2013

Solennità del Natale

Domani 25 Dicembre 2013 Natale di N.S tradizionale processione alle ore 5.30 con il corpo bandistico Silvio Grillo di Patti. Al rientro solenne Messa.
Domani le S.Messe sono cosi articolate

Ore 6.30 (rientro dalla Processione)
Ore 8.30-11.00-18.00

lunedì 23 dicembre 2013

Angelus 22/12/2013

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

In questa quarta domenica di Avvento, il Vangelo ci racconta i fatti che precedettero la nascita di Gesù, e l’evangelista Matteo li presenta dal punto di vista di san Giuseppe, il promesso sposo della Vergine Maria.

Giuseppe e Maria vivevano a Nazareth; non abitavano ancora insieme, perché il matrimonio non era ancora compiuto. In quel frattempo, Maria, dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, divenne incinta per opera dello Spirito Santo. Quando Giuseppe si accorge di questo fatto, ne rimane sconcertato. Il Vangelo non spiega quali fossero i suoi pensieri, ma ci dice l’essenziale: egli cerca di fare la volontà di Dio ed è pronto alla rinuncia più radicale. Invece di difendersi e di far valere i propri diritti, Giuseppe sceglie una soluzione che per lui rappresenta un enorme sacrificio. E il Vangelo dice: «Poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto» (1,19).

Questa breve frase riassume un vero e proprio dramma interiore, se pensiamo all’amore che Giuseppe aveva per Maria! Ma anche in una tale circostanza, Giuseppe intende fare la volontà di Dio e decide, sicuramente con gran dolore, di congedare Maria in segreto. Bisogna meditare su queste parole, per capire quale sia stata la prova che Giuseppe ha dovuto sostenere nei giorni che hanno preceduto la nascita di Gesù. Una prova simile a quella del sacrificio di Abramo, quando Dio gli chiese il figlio Isacco (cfr  Gen 22): rinunciare alla cosa più preziosa, alla persona più amata.

Ma, come nel caso di Abramo, il Signore interviene: ha trovato la fede che cercava e apre una via diversa, una via di amore e di felicità: «Giuseppe – gli dice – non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20).

Questo Vangelo ci mostra tutta la grandezza d’animo di san Giuseppe. Egli stava seguendo un buon progetto di vita, ma Dio riservava per lui un altro disegno, una missione più grande. Giuseppe era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, profondamente sensibile al suo segreto volere, un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto. Non si è ostinato a perseguire quel suo progetto di vita, non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo, ma è stato pronto a mettersi a disposizione della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata. E’ così, era un uomo buono. Non odiava, e non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo. Ma quante volte a noi l’odio, l’antipatia pure, il rancore ci avvelenano l’anima! E questo fa male. Non permetterlo mai: lui è un esempio di questo. E così, Giuseppe è diventato ancora più libero e grande. Accettandosi secondo il disegno del Signore, Giuseppe trova pienamente se stesso, al di là di sé. Questa sua libertà di rinunciare a ciò che è suo, al possesso sulla propria esistenza, e questa sua piena disponibilità interiore alla volontà di Dio, ci interpellano e ci mostrano la via.

Ci disponiamo allora a celebrare il Natale contemplando Maria e Giuseppe: Maria, la donna piena di grazia che ha avuto il coraggio di affidarsi totalmente alla Parola di Dio; Giuseppe, l’uomo fedele e giusto che ha preferito credere al Signore invece di ascoltare le voci del dubbio e dell’orgoglio umano. Con loro, camminiamo insieme verso Betlemme.

Dopo l'Angelus:

Leggo lì, scritto grande: “I poveri non possono aspettare”. E’ bello! E questo mi fa pensare che Gesù è nato in una stalla, non è nato in una casa. Dopo è dovuto fuggire, andare in Egitto per salvare la vita. Alla fine, è tornato a casa sua, a Nazareth. E io penso oggi, anche leggendo quella scritta, a tante famiglie senza casa, sia perché mai l’hanno avuta, sia perché l’hanno persa per tanti motivi. Famiglia e casa vanno insieme. E’ molto difficile portare avanti una famiglia senza abitare in una casa. In questi giorni di Natale, invito tutti – persone, entità sociali, autorità – a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa.

Saluto con affetto tutti voi, cari pellegrini provenienti da vari Paesi per partecipare a questo incontro di preghiera. Il mio pensiero va alle famiglie, ai gruppi parrocchiali, alle associazioni e ai singoli fedeli. In particolare, saluto la comunità del Pontificio Istituto Missioni Estere, la Banda musicale di San Giovanni Valdarno, i ragazzi della parrocchia San Francesco Nuovo in Rieti, e i partecipanti alla staffetta partita da Alessandria e giunta a Roma per testimoniare l’impegno in favore della pace in Somalia.

A quanti dall’Italia si sono radunati oggi per manifestare il loro impegno sociale, auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza, e seguendo sempre la via del dialogo, difendendo i diritti.

Auguro a tutti una buona domenica e un Natale di speranza, di giustizia e di fraternità. Buon pranzo e arrivederci!

mercoledì 18 dicembre 2013

Novena di Natale

Domani 24 dicembre 2013 9° giorno della novena di natale alle ore 18.00 animeranno la S.Messa tutta la comuità di San Nicola,  non mancare!!!!

lunedì 9 dicembre 2013

Angelus del Papa 8/12/2013

Cari fratelli e sorelle, buongiorno,
questa seconda domenica di Avvento cade nel giorno della festa dell’Immacolata Concezione di Maria, e allora il nostro sguardo è attratto dalla bellezza della Madre di Gesù, la nostra Madre! Con grande gioia la Chiesa la contempla «piena di grazia» (Lc 1,28), e cominciando con queste parole la salutiamo tutti assieme: “piena di grazia”. Tre volte diciamo: “Piena di grazia!” Tutti: Piena di grazia! Piena di grazia! Piena di grazia!E così Dio l’ha guardata fin dal primo istante nel suo disegno d’amore. L’ha guardata bella, piena di grazia. E’ bella la nostra Madre!Maria ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci insegna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore. Perché questo tempo di Avvento è un’attesa del Signore, che ci visiterà tutti nella festa, ma anche, ognuno, nel nostro cuore. Il Signore viene! Aspettiamolo!
Il Vangelo di san Luca ci presenta Maria, una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele. Un paesino. Eppure su di lei, quella ragazza di quel paesino lontano, su di lei, si è posato lo sguardo del Signore, che l’ha prescelta per essere la madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è inscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo.
E la Madonna non si è mai allontanata da quell’amore: tutta la sua vita, tutto il suo essere è un “sì” a quell’amore, è un “sì” a Dio. Ma non è stato certamente facile per lei! Quando l’Angelo la chiama «piena di grazia» (Lc 1,28), lei rimane «molto turbata», perché nella sua umiltà si sente un nulla davanti a Dio. L’Angelo la conforta: «Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio … e lo chiamerai Gesù» (v. 30). Questo annuncio la sconvolge ancora di più, anche perché non era ancora sposata con Giuseppe; ma l’Angelo aggiunge: «Lo Spirito Santo scenderà su di te … Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (v. 35). Maria ascolta, obbedisce interiormente e risponde: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (v. 38).
Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo. Non è lei là e noi qui. No, siamo collegati. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna! Con nome e cognome. Il suo sguardo di amore è su ognuno di noi. L’Apostolo Paolo afferma che Dio «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati» (Ef 1,4). Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato. E’ un progetto d’amore che Dio rinnova ogni volta che noi ci accostiamo a Lui, specialmente nei Sacramenti.
In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella, riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio. Guardiamo lei, nostra Madre, e lasciamoci guardare da lei, perché è la nostra Madre e ci ama tanto; lasciamoci guardare da lei per imparare a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio; per accogliere il tenero abbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace.


Dopo l'Angelus
Cari fratelli e sorelle,
vi saluto tutti con affetto, specialmente le famiglie, i gruppi parrocchiali e le associazioni. Saluto i fedeli di Biella, Cossato, Bianzé, Lomazzo, Livorno Ferraris, Rocca di Papa, San Marzano sul Sarno e Pratola Serra.
Ci uniamo spiritualmente alla Chiesa che vive nell’America del Nord, che oggi ricorda la fondazione della sua prima parrocchia, 350 anni fa: Notre-Dame de Québec. Rendiamo grazie per il cammino compiuto da allora, specialmente per i santi e i martiri che hanno fecondato quelle terre. Benedico di cuore tutti i fedeli che celebrano questo giubileo.
Un pensiero speciale va ai soci dell’Azione Cattolica Italiana – eccoli là – che oggi rinnovano l’adesione all’Associazione: auguro ogni bene per il loro impegno formativo e apostolico. E avanti, con coraggio!
Oggi pomeriggio, seguendo un’antica tradizione, mi recherò in Piazza di Spagna, per pregare ai piedi del monumento all’Immacolata. Vi chiedo di unirvi spiritualmente a me in questo pellegrinaggio, che è un atto di devozione filiale a Maria, per affidarle la città di Roma, la Chiesa e l’intera umanità. Nel rientro mi fermerò un momento a Santa Maria Maggiore per salutare con la preghiera la Salus Populi Romani e pregare per tutti voi, per tutti i romani.
A tutti auguro buona domenica e buona festa della nostra Madre. Buon pranzo e a presto.

venerdì 6 dicembre 2013

Festa di San Nicola

Questa sera 6 dicembre 2013 solennità di San Nicola protettore della chiesa è stata celebrata la Solenne Messa animata dal coro parrocchiale all'organo Antonio Orlando.
Numerosi i fedeli che hanno partecipato e alla fine è stato benedetto il pane e distribuito.
Per vedere le foto clicca qui sotto
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giovedì 5 dicembre 2013

Festa di San Nicola

Domani sera 6 dicembre festa di San Nicola e Primo Venerdì del mese sarà celebrata la solenne Messa alle ore 17.30 con la distribuzione del pane benedetto non mancate siete tutti invitati!!!

mercoledì 4 dicembre 2013

Lettera alle famiglie Dicembre 2013

« FACCIAMO LUCE
AI PASSI DI CHI CERCA IL SIGNORE! »
Carissimi,
quando un viandante si smarrisce in un luogo sconosciuto, ha la sensazione di essere nel buio più profondo e accoglie come una luce radiosa colui che gli fornisce indicazioni sulla strada.
Siamo a Natale, la festa della Luce e dei colori della Luce. Gesù un giorno disse: “Sono venuto a portare un fuoco. Come vorrei che fosse già acceso!”. Oggi direbbe: “Ho portato le rete elettrica in ogni famiglia. Come vorrei che tutte le lampadine fossero avvitate a questa mia rete e risplendessero di luce!”.
Le lampadine sono quei cuori che si accendono quando con semplicità uniscono la propria voce al coro della Chiesa in preghiera; quei cuori che tendono le mani al fratello in difficoltà; quei cuori che sanno offrire la Parola della Misericordia a chi è affranto dal peso del peccato; quei cuori che sanno fare del proprio dolore un’offerta d’amore al Padre in comunione con Gesù Crocifisso; quei cuori che con pazienza trasmettono la bellezza del Vangelo e sanno riconoscere il Regno di Dio in mezzo a noi; quei cuori che amano la Chiesa così com’è, perché sposa amata di Cristo e madre nostra.
Come vorrei che a Natale le comunità e i battezzati della Chiesa di Patti siano non addobbo di albero finto, ma una scia di luci colorate di Fede, Speranza e Carità che illuminano il cammino che porta a Gesù l’uomo viandante di oggi, un po’ smarrito, ma vero.
Buon Natale di Luce! Buon Natale ricco dei colori della Luce!
X Ignazio Vescovo

lunedì 2 dicembre 2013

Angelus del Papa Domenica 01/12/2013

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Iniziamo oggi, Prima Domenica di Avvento, un nuovo anno liturgico, cioè un nuovo cammino del Popolo di Dio con Gesù Cristo, il nostro Pastore, che ci guida nella storia verso il compimento del Regno di Dio. Perciò questo giorno ha un fascino speciale, ci fa provare un sentimento profondo del senso della storia. Riscopriamo la bellezza di essere tutti in cammino: la Chiesa, con la sua vocazione e missione, e l’umanità intera, i popoli, le civiltà, le culture, tutti in cammino attraverso i sentieri del tempo.
Ma in cammino verso dove? C’è una mèta comune? E qual è questa mèta? Il Signore ci risponde attraverso il profeta Isaia, e dice così: «Alla fine dei giorni, / il monte del tempio del Signore / sarà saldo sulla cima dei monti / e s’innalzerà sopra i colli, / e ad esso affluiranno tutte le genti. / Verranno molti popoli e diranno: / “Venite, saliamo al monte del Signore, / al tempio del Dio di Giacobbe, / perché ci insegni le sue vie / e possiamo camminare per i suoi sentieri”» (2,2-3). Questo è quello che dice Isaia sulla meta dove andiamo. E’ un pellegrinaggio universale verso una meta comune, che nell’Antico Testamento è Gerusalemme, dove sorge il tempio del Signore, perché da lì, da Gerusalemme, è venuta la rivelazione del volto di Dio e della sua legge. La rivelazione ha trovato in Gesù Cristo il suo compimento, e il “tempio del Signore” è diventato Lui stesso, il Verbo fatto carne: è Lui la guida ed insieme la meta del nostro pellegrinaggio, del pellegrinaggio di tutto il Popolo di Dio; e alla sua luce anche gli altri popoli possono camminare verso il Regno della giustizia, verso il Regno della pace. Dice ancora il profeta: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, / delle loro lance faranno falci; / una nazione non alzerà più la spada / contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (2,4). Mi permetto di ripetere questo che dice il Profeta, ascoltate bene: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, / delle loro lance faranno falci; / una nazione non alzerà più la spada / contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra». Ma quando accadrà questo? Che bel giorno sarà, nel quale le armi saranno smontate, per essere trasformate in strumenti di lavoro! Che bel giorno sarà quello! E questo è possibile! Scommettiamo sulla speranza, sulla speranza della pace, e sarà possibile!
Questo cammino non è mai concluso. Come nella vita di ognuno di noi c’è sempre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il senso della mèta della propria esistenza, così per la grande famiglia umana è necessario rinnovare sempre l’orizzonte comune verso cui siamo incamminati. L’orizzonte della speranza! Questo è l’orizzonte per fare un buon cammino. Il tempo di Avvento, che oggi di nuovo incominciamo, ci restituisce l’orizzonte della speranza, una speranza che non delude perché è fondata sulla Parola di Dio. Una speranza che non delude, semplicemente perché il Signore non delude mai! Lui è fedele! Lui non delude! Pensiamo e sentiamo questa bellezza.
Il modello di questo atteggiamento spirituale, di questo modo di essere e di camminare nella vita, è la Vergine Maria. Una semplice ragazza di paese, che porta nel cuore tutta la speranza di Dio! Nel suo grembo, la speranza di Dio ha preso carne, si è fatta uomo, si è fatta storia: Gesù Cristo. Il suo Magnificat è il cantico del Popolo di Dio in cammino, e di tutti gli uomini e le donne che sperano in Dio, nella potenza della sua misericordia. Lasciamoci guidare da lei, che è madre, è mamma e sa come guidarci. Lasciamoci guidare da Lei in questo tempo di attesa e di vigilanza operosa.

Dopo l'Angelus
Cari fratelli e sorelle,
oggi ricorre la Giornata mondiale per la lotta contro l’HIV/AIDS. Esprimiamo la nostra vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai bambini; una vicinanza che è molto concreta per l’impegno silenzioso di tanti missionari e operatori. Preghiamo per tutti, anche per i medici e i ricercatori. Ogni malato, nessuno escluso, possa accedere alle cure di cui ha bisogno.
Saluto con affetto tutti i pellegrini presenti: le famiglie, le parrocchie, le associazioni. In particolare, saluto i fedeli provenienti da Madrid, il Coro “Florilège” dal Belgio, il gruppo “Famiglie Insieme” di Solofra, e l’Associazione artistica operaia di Roma.
Saluto i fedeli di Bari, Sant’Elpidio a Mare, Pollenza e Grumo Nevano.
A tutti auguro un buon inizio di Avvento. Buon pranzo e arrivederci!

domenica 24 novembre 2013

Angelus del Papa Domenica 24/11/2013

Prima di concludere questa celebrazione, desidero salutare tutti i pellegrini, le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni e i movimenti, venuti da tanti Paesi. Saluto i partecipanti al Congresso nazionale della Misericordia; saluto la comunità ucraina, che ricorda l’80° anniversario dell’Holodomor, la “grande fame” provocata dal regime sovietico che causò milioni vittime.
In questa giornata, il nostro pensiero riconoscente va ai missionari che, nel corso dei secoli, hanno annunciato il Vangelo e sparso il seme della fede in tante parti del mondo; tra questi il Beato Junípero Serra, missionario francescano spagnolo, di cui ricorre il terzo centenario della nascita.
Non voglio finire senza un pensiero a tutti quelli che hanno lavorato per portare avanti quest’Anno della fede. Mons. Rino Fisichella, che ha guidato questo cammino: lo ringrazio tanto, di cuore, lui e tutti i suoi collaboratori. Grazie tante!
Ora preghiamo insieme l’Angelus. Con questa preghiera invochiamo la protezione di Maria specialmente per i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono perseguitati a motivo della loro fede, e sono tanti!
Angelus Domini
Vi ringrazio per la vostra presenza a questa concelebrazione. Vi auguro una buona domenica e buon pranzo.

sabato 23 novembre 2013

Chiusura Anno della Fede

Domani 24 novembre 2013 Solennità di Cristo Re alle ore 11.00 sarà celebrata la solenne Messa per la chiusura dell'anno della fede indetto da Benedetto XVI nell'ottobre scorso vi invitiamo numerosi per rendere Lode al Signore per questo anno ricco di grazia di gioia e fede che ci ha fatto vivere.

giovedì 21 novembre 2013

domenica 17 novembre 2013

Angelus del Papa domenica 17/11/2013

Cari fratelli e sorelle buongiorno,
il Vangelo di questa domenica (Lc 21,5-19) consiste nella prima parte di un discorso di Gesù: quello sugli ultimi tempi. Gesù lo pronuncia a Gerusalemme, nei pressi del tempio; e lo spunto gli è dato proprio dalla gente che parlava del tempio e della sua bellezza. Perché era bello quel tempio. Allora Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra» (Lc 21,6). Naturalmente gli chiedono: quando accadrà questo?, quali saranno i segni? Ma Gesù sposta l’attenzione da questi aspetti secondari – quando sarà?, come sarà? – la sposta alle vere questioni. E sono due. Primo: non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo dell’attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza. E noi siamo in questo tempo dell’attesa, dell’attesa della venuta del Signore.
Questo discorso di Gesù è sempre attuale, anche per noi che viviamo nel XXI secolo. Egli ci ripete: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome» (v. 8). E’ un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dove è lo spirito del Signore e dove è il cattivo spirito. Anche oggi, infatti, ci sono falsi “salvatori”, che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia: «Non andate dietro a loro!». “Non andate dietro a loro!”
E il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre, alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie, Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche.
Il secondo aspetto ci interpella proprio come cristiani e come Chiesa: Gesù preannuncia prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli dovranno patire, a causa sua. Tuttavia assicura: «Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto» (v. 18). Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia.
In questo momento penso, e pensiamo tutti. Facciamolo insieme: pensiamo a tanti fratelli e sorelle cristiani, che soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Ce ne sono tanti. Forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Anche abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza. Sono i nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo soffrono a causa dell’essere fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto.
Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: «Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita» (v. 19). Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! E questa è la nostra speranza: andare così, in questa strada, nel disegno di Dio che si compirà. E’ la nostra speranza.
Questo messaggio di Gesù ci fa riflettere sul nostro presente e ci dà la forza di affrontarlo con coraggio e speranza, in compagnia della Madonna, che sempre cammina con noi.

Dopo l'Angelus
Saluto tutti voi, famiglie, associazioni e gruppi, che siete venuti da Roma, dall’Italia e da tante parti del mondo: Spagna, Francia, Finlandia, Paesi Bassi. In particolare, saluto i pellegrini provenienti da Vercelli, Salerno, Lizzanello; il Motoclub Lucania di Potenza, i ragazzi di Montecassino e di Caserta.
Oggi la comunità eritrea a Roma celebra la festa di San Michele. Li salutiamo di cuore!
Oggi ricorre la “Giornata delle vittime della strada”. Assicuro la mia preghiera e incoraggio a proseguire nell’impegno della prevenzione, perché la prudenza e il rispetto delle norme sono la prima forma di tutela di sé e degli altri.
Anche vorrei adesso a tutti voi consigliarvi una medicina. Ma qualcuno pensa: “Il Papa fa il farmacista adesso?” E’ una medicina speciale per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede, che volge al termine. Ma è una medicina di 59 granelli intracordiali. Si tratta di una “medicina spirituale” chiamata Misericordina. Una scatolina di 59 granelli intracordiali. In questa scatoletta è contenuta la medicina e alcuni volontari la distribuiranno a voi mentre lasciate la Piazza. Prendetela! C’è una corona del Rosario, con la quale si può pregare anche la “coroncina della Misericordia”, aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere ovunque l’amore, il perdono e la fraternità. Non dimenticatevi di prenderla, perché fa bene, eh? Fa bene al cuore, all’anima e a tutta la vita!
A tutti voi un cordiale augurio di Buona Domenica. Arrivederci e buon pranzo!



mercoledì 13 novembre 2013

Consiglio Pastorale

Domani sera 14 Novembre alle ore 18.15 si terra il consiglio pastorale parrocchiale per i rappresentanti delle piccole comunità, e membri del consiglio

giovedì 7 novembre 2013

Lettera alle famiglie novembre 2013

« COME SALE,
INSAPORIAMO DI CRISTO L’UMANITÀ! »
Carissimi,
il progetto di Dio sull’umanità, e che Gesù ci ha fatto conoscere, è che tra Lui e noi vi sia la stessa armonia familiare che c’è nella Trinità e che l’intero genere umano, abbrutito e reso selvaggio dal peccato, si trasformi in Regno di Dio, la condizione di piena felicità degli uomini.
Di questo Regno già da oggi vuole farcene pregustare la dolcezza e la bellezza. Chi lo accoglie, infatti, diviene “beato”, cioè felice, familiare di Dio perché ha ritrovato il senso della vita e di tutto ciò che essa contiene: gioie, dolori, fatiche, speranze.
Perché tutti possano avere almeno un assaggio del Regno, il Signore ha costituito la Chiesa come “sacramento”, cioè il “segno” e lo “strumento” della comunione di Dio con l’umanità.
La Chiesa è “segno” perché i credenti, nutriti della Parola di Dio e dell’Eucaristia, impegnati nei mille volti della carità fraterna e comunicando le ragioni della Speranza, danno su questa terra un anticipo del Regno, seppur in modo pallido.
La Chiesa è “strumento” perché mediante la testimonianza resa a Cristo, essa trasmette – in maniera quasi impercettibile e nascosta – quel “gusto” di soprannaturale che insaporisce di senso la vita e il desiderio della santità.
È per questo che Gesù ci rende ogni giorno “sale della terra”.
Vi sono vicino con la mia benedizione e la mia preghiera.

X Ignazio Vescovo

Avviso

Domani sera 8 novembre alle ore 18.15 si terra la Suola di Liturgia

giovedì 31 ottobre 2013

Avviso

Questa sera 31 Ottobre 2013 alle ore 21.30 in parrocchia si terrà un momento di preghiera per tralasciare Halloween e commemorare i Santi.
I Santi sono l'immagine viva dell'amore di Dio. la Loro grandezza è nascosta nel loro spirito. Loro sono i più grandi testimoni di Dio i nostri Angeli custodi.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!!

martedì 29 ottobre 2013

Incontro con Gemma di Giorgi

Si è concluso questa mattina l'incontro con Gemma di Giorgi la miracolata di Padre Pio che la nostra parrocchia ha avuto il piacere di ospitare dal 26 ottobre.
Gemma ha iniziato con la testimonianze nelle scuole elementari e Medie le testimonianze in parrocchia con i gruppi di Padre Pio (presenti anche Ucria) e conclude con la testimonianza al Liceo Vittorio Emanuele III di Patti.
Cllicca qui per vedere le foto; A breve anche il video

https://plus.google.com/photos/102997995067571706895/albums/5940277752858042737

giovedì 24 ottobre 2013

Incontro con Gemma di Giorgi

La parrocchia San Nicola avrà il piacere di ospitare per giorno 26-27-28 ottobre una miracolata di Padre Pio GEMMA DI GIORGI. Ecco il programma

sabato 19 ottobre 2013

Pellegrinaggio a Palermo

Domenica 13 si è svolto un pellegrinaggio a Palermo per visitare i luoghi di Padre Pino Puglisi, la Cattedrale di Palermo, la città e al ritorno il duomo di Cefalù.
Proponiamo una Galleria Fotografica.

Per visualizzare le foto clicca qui
 https://plus.google.com/photos/102997995067571706895/albums/5936550434883169009?banner=pwa

giovedì 17 ottobre 2013

Calendario Scuola di Liturgia

Ecco il calendario per la Scuola di Liturgia 
Calendario Scuola di Liturgia
Venerdì
18 ottobre 13
ore 19,15
Venerdì
25 ottobre 13
ore 19,15
Venerdì
08 novembre 13
ore 18,15
Venerdì
22 novembre 13
ore 18,15
Giovedì
29 novembre 13
ore 18,15
Venerdì
12 dicembre 13
ore 18,15
Venerdì
10 gennaio 14
ore 18,15
Venerdì
24 gennaio 14
ore 18,15

Scuola di liturgia

Domani 18 Ottobre 2013 alle ore 19.15 Scuola di Liturgia  Vi aspettiamo numerosi!!!!

martedì 15 ottobre 2013

Incontro di Preghiera

Giovedì 17 Ottobre 2013 alle ore 21.30 ci sarà un incontro di preghiera con Fra Felice;
Vi Aspettiamo Numerosi!!!!

venerdì 11 ottobre 2013

Inizio Catechismo

Domani sabato 12 ottobre alle ore 16.00 inizia il nuovo anno catechistico 2013/2014 per le classi primarie e secondarie e cresimandi.

L'orario sarà cosi distribuito:


  • Ore 15.00 Prove chierichetti e A.C.R
  • Ore 16.00 Catechismo
  • Ore 17.00 Prove di Canto