Parrocchia San Nicola

Parrocchia San Nicola

venerdì 13 marzo 2015

Da questa sera le "24 Ore per il Signore"

Rispondendo all'invito di Papa Francesco il Vicariato di Patti da questa sera 13 Marzo dalle ore 17.00 fino alle ore 17.00 di Sabato 14 Marzo la Cattedrale di Patti resterà aperta ininterrottamente per rivivere l'esperienza delle "24 ore per il Signore" con preghiere, riflessioni, adorazione Eucaristica e possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

domenica 8 marzo 2015

Lettera alle Famiglie Marzo 2015

« Quaresima:
Cammino per volere ciò che Dio vuole!»
Carissimi,
 la Quaresima, per alcuni è il tempo di fare “fioretti” con cui rinunciare a qualcosa, per noi, discepoli del Signore Gesù, è “tempo liturgico”: tempo favorevole per meglio avvertire la vicinanza di Dio, il calore del suo amore, la consolazione della sua parola, lo struggente desiderio di vederci una cosa sola con Lui e tra noi.
“Favorevole” il tempo lo diventa quando lo liberiamo dai frastuoni, esteriori e interiori, e riusciamo a creare uno spazio di silenzio e di ascolto del cuore nostro e di Dio fino a farli palpitare con lo stesso ritmo. Cosa possibile solo se “interrompiamo il digiuno” della Parola di Dio e riprendiamo a nutrircene ogni giorno per giungere alla conoscenza e pratica della volontà di Dio. Come Gesù, che entrando nel mondo disse: “Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: ecco, io vengo per fare la tua volontà”.
In questa Quaresima prego per voi il Padre e chiedo che abbiate piena conoscenza della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, per comportarvi in maniera degna del Signore.
Buona Quaresima e buon cammino verso il volere di Dio.

X Ignazio Vescovo

Angelus di Papa Francesco 8 Marzo 2015

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di oggi (Gv 2,13-25) ci presenta l’episodio della cacciata dei venditori dal tempio, Gesù «fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi» (v. 15), il denaro, tutto. Tale gesto suscitò forte impressione, nella gente e nei discepoli. Chiaramente apparve come un gesto profetico, tanto che alcuni dei presenti domandarono a Gesù: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?» (v. 18), chi sei tu per fare queste cose? Mostraci un segno che tu hai autorità per farle. Cercavano un segno divino, prodigioso che accreditasse Gesù come inviato da Dio. Ed Egli rispose: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (v. 19). Gli replicarono: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?» (v. 20). Non avevano compreso che il Signore si riferiva al tempio vivo del suo corpo, che sarebbe stato distrutto nella morte in croce, ma sarebbe risorto il terzo giorno. Per questo “in tre giorni”. «Quando poi fu risuscitato dai morti – annota l’Evangelista – i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù» (v. 22).
In effetti, questo gesto di Gesù e il suo messaggio profetico si capiscono pienamente alla luce della sua Pasqua. Abbiamo qui, secondo l’evangelista Giovanni, il primo annuncio della morte e risurrezione di Cristo: il suo corpo, distrutto sulla croce dalla violenza del peccato, diventerà nella Risurrezione il luogo dell’appuntamento universale tra Dio e gli uomini. E Cristo Risorto è proprio il luogo dell’appuntamento universale - di tutti! - fra Dio e gli uomini. Per questo la sua umanità è il vero tempio, dove Dio si rivela, parla, si fa incontrare; e i veri adoratori, i veri adoratori di Dio non sono i custodi del tempio materiale, i detentori del potere o del sapere religioso, sono coloro che adorano Dio «in spirito e verità» (Gv 4,23).
In questo tempo di Quaresima ci stiamo preparando alla celebrazione della Pasqua, quando rinnoveremo le promesse del nostroBattesimo. Camminiamo nel mondo come Gesù e facciamo di tutta la nostra esistenza un segno del suo amore per i nostri fratelli, specialmente i più deboli e i più poveri, noi costruiamo a Dio un tempio nella nostra vita. E così lo rendiamo “incontrabile” per tante persone che troviamo sul nostro cammino. Se noi siamo testimoni di questo Cristo vivo, tante gente incontrerà Gesù in noi, nella nostra testimonianza. Ma - ci domandiamo, e ognuno di noi si può domandare –: il Signore si sente veramente a casa nella mia vita? Gli permettiamo di fare “pulizia” nel nostro cuore e di scacciare gli idoli, cioè quegli atteggiamenti di cupidigia, gelosia, mondanità, invidia, odio, quell’abitudine di chiacchierare e “spellare” gli altri? Gli permetto di fare pulizia di tutti i comportamenti contro Dio, contro il prossimo e contro noi stessi, come oggi abbiamo sentito nella prima Lettura? Ognuno può rispondere a sé stesso, in silenzio, nel suo cuore. “Io permetto che Gesù faccia un po’ di pulizia nel mio cuore?”. “Oh, padre, io ho paura che mi bastoni!”. Ma Gesù non bastona mai. Gesù farà pulizia con tenerezza, con misericordia, con amore. La misericordia è il suo modo di fare pulizia. Lasciamo - ognuno di noi - lasciamo che il Signore entri con la sua misericordia - non con la frusta, no, con la sua misericordia - a fare pulizia nei nostri cuori. La frusta di Gesù con noi è la sua misericordia. Apriamogli la porta perché faccia un po’ di pulizia.